RED LINE 2024
I vincitori dell’Edizione 2024 del Red Line International Film Festival sono:
Il premio di miglior lungometraggio viene assegnato a: SUPPRESSED
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA. Un puzzle psicologico che, pezzo dopo pezzo, rivela un quadro complesso di emozioni celate. Strutturato molto bene, con un cast superbo questa è una storia di amore in tutti isuoi aspetti: gioia, disperazione, generosità, gelosia, possesso. Al centro, un uomo che non può sostenere il peso di vivere con le complicazioni di un terribile incidente. Circondato da dottori e da una trinità di donne – la sua moglie, la sua amante, la sua madre – diventa prigioniero di se stesso nel suo stesso corpo.
La vita, sappiamo, è complicata ma è così anche la faccenda della morte. Lui diventa, letteralmente l’anatomia di una amore con tutte le sue domande e contraddizioni. La domanda è gli sarà concesso un dono alla sua fine?
Il premio miglior documentario viene assegnato a: A GOLDEN LIFE
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA. Una scena dell’inferno dantesco. Migliaia di uomini e giovani discendono nelle osure viscere della terra alla ricerca di oro. Filmato in 4 mesi in Burkina Faso da Boubacar Sangaré, veniamo immediatamente immersi in questa socità parallela, una vita fatta di niente se non di speranza. La casa è una baracca o una tenda. Generatori e martelli non si fermano mai, sprigionando fumi tossici. Frane aspettano di seppellire chi sta sottto. Il giorno è la notte e la notte è il giorno. E nonostante questo la visione della camera è pulita, onesta, tenera – una meraviglia come se tutto fosse visto attraverso gli occhi innocenti di un bambino. La normalità che colpisce. L’abilità del regista di adattarsi è stupefacente, ricordandoci il grande talento di Rossellini del catturare l’inatteso.
Il premio per il miglior cortometraggio viene assegnato a: OUR MALES AND FEMALES
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA. Un corpo giace su un tavolo, pronto per essere lavato prima della sepoltura. Una madre e un padre nel dolore, complicato dall’identità del proprio figlio. Lui? Lei? La confusione si accompagna alla rabbia, le ferite del pregiudizio. Filmato in Giordania, è un appello alla tolleranza, a lasciarsi alle spalle rumorose polemiche circa l’identità sessuale e ad offrire dignità ad ogni essere umano. Ogni fotogramma è una stupenda composizione di emozioni. Ogni silenzio parla. Sono 11 minuti e 4 secondi di indimenticabile e perfetto cinema.