I vincitori dell’Edizione 2025 della seconda edizione del Red Line International Film Festival sono:
Il premio Miglior lungometraggio internazionale è assegnato a BUSHIDO GOBAN GIRI di Kazuya Shiraishi
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA. Questo lungometraggio è pienamente in linea con la tradizione del cinema di samurai dell’epoca Edo, pur affrontando le emozioni più intime del protagonista. Il film dimostra una vera e propria maestria formale, in particolare nella composizione dell’immagine, nella cura dedicata alle scenografie, ai costumi e alla direzione artistica nel suo complesso. Una straordinaria ricostruzione storica, curatissima nei particolari, nei tempi e nell’ambientazione.
Il premio Miglior documentario internazionale è assegnato a THE WEIGHT OF LIGHT di Anna Hints
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA. In questa produzione potente ma sobria, il film offre un ritratto intimo della cruda e angosciante realtà dei matrimoni forzati di giovani ragazze in India. Girato nelle baraccopoli, l’unica fonte di sostentamento risiede nella raccolta di rifiuti nei vasti campi. Un giorno, una ragazza trova una macchina fotografica monouso e, attraverso le sue fotografie, diventa testimone dei paesaggi di povertà e della propria identità. Attraverso questa ragazza e altre nel film, ci viene chiesto di essere testimoni di tutte loro, che vivono secondo le regole implacabili di un mondo organizzato per privarle di ogni autonomia.
Il premio Miglior cortometraggio internazionale è assegnato a PLAYING GOD di Matteo Burani
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA. Un esperimento agghiacciante, al limite della blasfemia, sulla pericolosa ossessione dell’uomo per la perfezione dell’umanità. Scioccante e poetica al tempo stesso, questa raffinata animazione offre un universo di creazione e fallimento, di bellezza e disperazione. Sia nelle immagini che nel suono, questo cortometraggio è indimenticabile, una vera opera d’arte.
La giuria assegna una menzione speciale a THINGS UNHEARD OF di Ramazan Kilic
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA. Un film delicato e bellissimo che affronta il complesso tema della perdita di identità culturale. Con un cast di attori che sembrano interpretare se stessi, una comunità rurale trova un modo per sfuggire alla politica delle narrazioni forzate creando un nuovo modo di esprimersi. Al centro, una ragazzina e la nonna muta, che offrono una tenera e poetica risposta a tutti coloro che vorrebbero metterle a tacere.
Una menzione speciale è assegnata a BURUL di Adilet Kharzhoev.
La giuria che ha assegnato tale menzione è composta dai detenuti della casa circondariale Gozzini di Firenze, coordinati dalla dott.ssa Maria Luisa Carretto del progetto di educazione all’immagine di Lanterne Magiche del sistema Fondazione Toscana.
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA. Per la realizzazione e l’idea del film, che rappresenta la ribellione della ragazza alle vecchie usanze, il suo rapimento e poi il matrimonio con una persona senza averla mai conosciuta; il successivo ripensamento del padre che all’inizio non la capiva e poi invece le ha concesso di portare avanti i suoi sogni, indipendentemente dal risultato; l’immagine finale che dà un senso a tutte le altre, col pupazzo che, secondo noi rappresenta lo stato d’animo della ragazza.
Il premio miglior opera sezione Little Red è assegnato a ETHEL di Beatrice Jäggi.
Il premio è stato assegnato dai giovani spettatori presenti alla proiezione del film.
Il premio Identità e Cultura Rurale è assegnato a CH LA RECCHIA by Diego Monfredini.
I membri della giuria sono: Marco Pianigiani (presidente), Giovanni Paris, Silvia Cesarano.